La prima volta che ho letto un libro di Paolo Dal Canto mi son sentita tirar fuori dalla comfort zone, di peso. Non che ci tenessi, per niente proprio, ma alla fine ero diversa, fuori dal regno diciamo. Poi è arrivato l’inverno 2020 a Bergamo e forse chissà, metà strada l’avevo già fatta.
Di lì in avanti, per precauzione, ogni volta che Paolo mi diceva “vorrei farti leggere una cosa…” cambiavo argomento. Poi un giorno ce la siam giocata a scacchi, più o meno così:
“Va bene Paolo ma solo un capitolo, giusto per vedere com’è”.
“Va bene te lo mando, ma almeno tre perché non posso dividerli”, poi me ne ha mandati dieci.
È così che andata.
Di quei dieci capitoli ricordo che pensavo: “non posso credere che sto veramente leggendo questa cosa”.
Se Paolo non fosse quel dannato genio che è, li avrei bruciati nel camino.
Invece…
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“Il lenzuolo”, Paolo Dal Canto, Federico Quiliconi illustratore, Mondo nuovo editore