Da dove possiamo guardare la BCBF 2022?
Possiamo immaginare uno sguardo orizzontale che osservi gli ultimi quattro anni, mettendoli in relazione l’uno con l’altro? Forse sì, immaginando una soluzione di continuità intesa come in geologia: “soluzione di continuità” significa fessurazione nella roccia.
La terraferma di oggi è l’altro lato del burrone di ieri: 2019 – abisso – 2022
Immaginavo la fiera come una grande balena narrativa che riapriva la bocca alla terra. Pronta a farci entrare, partecipare di nuovo del suo interno: magazzino di storie dall’inizio del tempo.
Aspettavo di sentirne il canto, e il grande cuore di balena pulsante. Ritmo, calore, movimento.
Tum – Tum – Tatum…
Tum – Tum – Tatum…
C’è qualcosa di più di ogni singola persona, autore, editor, casa editrice, libro: il luogo che ci ospita, che ci tiene tutti dentro.
Non io, non noi accorpati in gruppetti, ma tutti. Tutti. Se ‘Noi’ è cerchio, ‘Tutti’ è spirale.
Il soggetto di questa storia è il luogo della Bologna Children’s Book Fair. È il contenitore di storie, la madre di tutte le storie.
Utero, parete, intestino, luce che filtra, cuore.
Tum- Tum-Tatum…
Ogni anno gravida, il suo senso è rimettere al mondo storie, e noi nelle storie del mondo.
Così ho vissuto la fiera, scorrendo al suo interno e ascoltando, guardando, allungando lo sguardo a tetto e pareti.
I condotti meccanici articolati a soffitto mi hanno ricordato i sistemi di collegamento degli organismi vitali, così i bocchettoni mi parevano occhi che qui e là si aprivano a osservarci. E sorrisi, scricchiolii e pensieri; chissà cosa vedeva da lassù la fiera guardando lo scorrere di libri e persone, sentendo lo scalpiccìo di piedi a pavimento. Batti batti nella pancia della balena.
Tum – Tum – Tatum…
Tum – Tum – Tatum…
Storie che si articolano e collegano, ne tiri su una ne vengono fuori cento, e cento per ogni cento.
La balena narrativa, i bocchettoni articolati al suo interno, il senso dell’essersi persi nel baratro del mondo e alla BCBF ritrovarsi, mi hanno riportato alla memoria un meraviglioso cortometraggio di Shaun Tan, tratto dall’albo “La cosa smarrita”. Sedici minuti di meraviglia:
“Allora, volete ascoltare una storia? Prima ne conoscevo molte davvero interessanti. Alcune erano così divertenti che potevi ridere fino a svenire, altre così terribili che non avresti mai voluto ripeterle. Ma non ne ricordo nemmeno una. Così vi racconterò di quella volta in cui trovai la cosa smarrita”
Di questa fiera s’è detto che l’abbracciarsi era la cosa più importante: incontrarsi, toccarsi, respirare insieme.
Tutti ci siamo un po’ persi negli ultimi anni, ognuno a modo suo. Chi non si è sentito “La cosa smarrita”?
Avevamo bisogno di qualcuno che ci trovasse, e ci riportasse a casa.
Alla Bologna Children’s Book Fair le cose smarrite si ritrovano, abbracciandosi. Le cose smarrite siamo noi.
“Alcune cose sono così… semplicemente smarrite”
Le cose smarrite possono essere trovate, e ricondotte a casa. Ma qual è il posto giusto? Se ci portassero al ‘Dipartimento Federale Della Paccottiglia”?
“Se davvero tieni a quella cosa, non dovresti lasciarla qui, questo è il luogo dove si dimentica”
“Finalmente trovammo quello che sembrava essere il posto giusto, in un angolino di una via anonima, il posto di cui ignori l’esistenza fino a quando non lo cerchi”
“Una grande porta si aprì. Non sapevo cosa pensare, ma la cosa smarrita fece un segno di approvazione”
“Non so se la cosa smarrita appartenesse davvero a quel luogo dove l’avevo accompagnata, a dirla tutta. Lo stesso valeva per tutti gli altri oggetti. Ma sembravano tutti felici di trovarsi lì, quindi forse, non era importante…”
“Beh, tutto qui.
Questa è la storia, non così profonda, lo so.
Ma non ho mai detto che lo fosse.
E non chiedetemi quale sia la morale“
*
“La cosa smarrita”, Shaun Tan, Oscar 2011 miglior cortometraggio d’animazione.
*
Ringrazio Rosanna, che mi ha trovata smarrita e accompagnata nel luogo dove potevo ritrovarmi, con la stessa cura, dedizione e amore che il personaggio di Shaun Taun ha riservato a quella cosa strana trovata sulla spiaggia.
Ringrazio Ebbridilibri e Edizioni del Borgo che si son curati di farmi avere il biglietto d’ingresso.
Ringrazio Daniele Aristarco per la foto
Davvero sei stata? ora b5sogna leggere Dragonstella
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Ci son stata sì!
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