Se fosse cibo, crudo sarebbe ciò che non è passato attraverso il calore del fuoco.
Così voglio interrogare questo libro, e interrogarmi, liberare domande attorno a un tavolo di lettori: immaginare che sia cibo per la mente. Cibo che possiamo utilizzare crudo o passare alla luce e al calore della fiamma; in ogni caso qualcosa attorno a cui trovarsi, disporsi in cerchio a dialogare, imparare, immaginare.
Ornella Della Libera è una delle prime donne che hanno intrapreso la carriera di poliziotta in Italia. Agente di polizia in terra napoletana, si dedica alla protezione e cura dei minori. All’azione sul territorio unisce la riflessione sui temi dell’abuso ai minori, portandola nelle scuole e negli incontri per genitori ed educatori.
Il suo ruolo è unico in Italia: scrittrice-poliziotta, le trame dei suoi racconti sono le vie delle città e ciò che lì dentro si muove. Le sottotrame sono gli intrecci tra realtà fisica e virtuale: l’ “onlife” in cui ci muoviamo e attraverso cui dilatiamo i mondi.
Nei suoi scritti tutto è forte, in continuo movimento, reale. La finzione narrativa è ridotta al necessario per tutelare l’identità delle persone di cui narra le vicende. La scrittura nasce come esigenza di far conoscere i pericoli che si trovano nelle vie del mondo, sia esso reale o virtuale, e consegnare strumenti di tutela: la luce, la possibilità di trovare aiuti per uscire dal buio, dove come e quando.
Questi racconti sono destinati a ragazzi e adulti. Sono scritti per ragazzi perché possano essere accessibili a tutti.
Viviamo in tempi che ci mettono alla prova in mille modi. Siamo messi sotto pressione dentro le nostre quotidianità, come i personaggi dei film e dei libri. Abbiamo bisogno di diventare protagonisti del nostro viaggio, di impararne i punti di forza e di debolezza, di riconoscere gli alleati e i nemici, i mutaforme, i guardiani della soglia.
Non saprei dire se questo complesso mondo è più difficile di quello della generazione precedente, ma ha poca importanza. Importante è trovarsi attorno a un fuoco, chiamare a noi gli antenati, insieme confrontarci, scambiare esperienze. Chiedere e offrire aiuto, accompagnarci l’un l’altro, sostenere i più fragili.
Mi piacerebbe spostare lo sguardo dalla retorica della formula: “Genitori incoscienti e assenti, figli lasciati a sé stessi”. Credo sia utile posizionarci su un piano di non giudizio, anche verso educatori e genitori che hanno bisogno di strumenti, in un mondo che cambia le combinazioni tutti i giorni. Abbiamo bisogno di spostare i pesi, dalla colpa alla partecipazione informata e attiva. Ricordare che non siamo infallibili, che tutti sbagliamo, che possiamo imparare dal nostro errare; attorno a un fuoco possiamo ascoltare storie che ci aiutino a trovare la strada. E non si tratta di “ritrovare” la strada: è tutto nuovo, anche le strade lo sono.
Di CRUDO mi ha molto colpito il progetto grafico nel suo complesso, lo trovo efficacissimo.
Il titolo connette a una dimensione che è immediatamente visibile: una parola, un mondo. La troviamo scritta in copertina e all’interno, la grafica è del pennello che si usa per dipingere sui muri, a graffio, di nascosto. Grossi tratti sfrangiati nella notte.
La copertina gialla e nera potenzia l’effetto, bianca è la lama di luce su cui si tagliano le parole. I risguardi sono gialli, ancora contrasto con il nero. Il carattere delle alette pare scritto con le vecchie olivetti, carattere bianco su fondo nero come fosse il retro della carta carbone: tanto ricorda a noi adulti l’atmosfera dei vecchi film gialli e noir in cui l’ispettore di polizia scriveva a macchina i verbali.
Ogni racconto è presentato da un’immagine, stilizzata, nero su bianco, e da un teaser: un anticipo della parte più forte della storia che andremo a leggere. Si accende il desiderio di andare incontro alla tensione evocata.
Il sottotitolo e la promessa – mantenuta – di CRUDO è: “Le storie vere che nessuno ti racconta”.
I racconti sono introdotti da una riflessione dell’autrice, la sua voce si palesa come guardiano della soglia: “Mi chiamo Leslie e do una voce a chi, nel buio di una situazione difficile, ha perso la sua, di voce. Se vuoi puoi farmi compagnia ma… non so se ti conviene. A te spetta la scelta”.
Leslie è il filo rosso che unisce i vari punti, e recupera, portandoli in salvo, i ragazzi dei racconti. Leslie è protagonista di uno dei racconti.
Aspetta sulla soglia e introduce nelle storie, segue passo passo, parla di sé, accompagna fuori dai racconti e lascia strumenti necessari, scritti in chiaro. Nel viaggio dell’Eroe e dell’Eroina quest’ultimo passaggio è detto “Ritorno con l’Elisir”. A questo serve compiere il viaggio, a tornare con strumenti utili a rendere migliore la nostra vita.
Non resta che entrare nel libro dunque, i temi trattati sono:
Sexting, pedofilia, drinking challenge, ludopatia, molestie, dipendenza da social, happy slapping, blue whale, segreti, discriminazione.
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CRUDO, Ornella Della Libera, Marietti Junior editore
Della stessa autrice vedi anche:
“Tredici casi per un’agente speciale”, “I nuovi casi dell’agente speciale Blondie”, “Florian del cassonetto”
Molto interessante, non conosco l’autrice, lo cerco. Grazie
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grazie a te Paola
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