Per grande che t’abbia immaginata Matteo Corradini, sei uscita ancor più grande, Irma.
Non so dire di questo libro.
Un tuffo nella storia, nelle storie, negli archetipi. Un tuffo in sé stessi.
È stato, Irma, entrare dentro me e significare in me ogni cosa, ogni persona. Sentire di un sentire immenso, vasto, profondo.
Porte, fiumi, ponti, città, boschi. Intelaiature di palazzi cavi, schegge di vetri e frammenti, ossa di uno scheletro immenso reso al suolo.
E vita. Morte. Vita.
Personaggi singoli, frammenti d’identità, solitudine. Poi movimento, articolazione, risonanza. Il dentro col fuori il fuori col dentro.
Porte
Non mi ci metto nemmeno, Irma, lo sai. Scrivere di ciò
Penso che dovremmo, prima o poi in cerchio dire, non di cosa un libro parla, ma di cosa un libro muove.
Cosa muove in chi lo legge. Come si muove attraverso il libro chi legge. Come traversare un libro traversandosi. Quanto se ne esce trasformati.
Lo specchio dentro lo specchio
Ho la percezione chiara di un congegno narrativo che è movimento, azione, narrazione. In questa storia, grande come mai. Ho dovuto sintonizzarmi per trovare la corda giusta, in me.
Accordare il mio suono per suonare insieme, ascoltare la musica e trovarne l’entrata. Il ritmo, il tocco, il momento per varcare la soglia.
E trattenere il fiato, così tante volte.
Irma Kohn…
È il momento di andare.
La storia ti chiede sempre di muoverti.
A volte di metterti in salvo.
*
“IRMA KOHN È STATA QUI”, Matteo Corradini, Rizzoli
Wow! Lo sai che alla Caversazzi faremo delle narrazioni dal tema “Il libro del cuore”? Posso leggere ai volontari il testo di questa recensione? Come esempio di che cosa vuol dire il libro del cuore… Grazie Elena, che bello sentirti leggendoti…
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Ma certo, grazie Candelaria! Sì, è proprio un libro del cuore.
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