Lettera a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi, Daniele Aristarco

Chiudo ora questo prezioso librino con il cuore colmo di gratitudine. Quando si dice che il vino buono sta nella botte piccola si intendono contenuti come questo. Sembra persino impossibile che Daniele Aristarco sia riuscito a scrivere in modo così semplice, curato, chiaro, documentato, preciso e completo, la storia del fascismo.

Una narrazione lineare fine a se stessa in cui non si percepiscono buchi e mancanze, riduzioni approssimative; se ne esce con la percezione di poter e voler approfondire, ben saldi sullo spartito ritmato da tempi ed eventi precisi, dall’autore scanditi. Non c’è mai fondo all’approfondimento, ma qui in superficie si ha un’idea chiara di tutta la parabola. Chiarissima.

Queste lettere nascono come risposta a un bisogno, una domanda scritta non codificata, una necessità in questi giorni e sempre più, globale: decifrare, ricordare, ricostruire, capire, conoscere. Hanno anche il carattere unico del passaggio di memorie, del racconto che si fa scritto ma è come fosse orale, del cantastorie che sceglie di raccontare “La Storia” così come data. La racconta attraverso il genio narrativo che i grandi scrittori hanno: i dati e gli eventi vengono tessuti all’interno di una narrazione che ti porta passo passo, ti accompagna, traduce, mastica il difficile restituendolo semplice, avvince, protegge, allaccia, fa riflettere.

Tesse, Daniele Aristarco, lentamente e con precisione. Inanella eventi storici e sociali. Eleganza, chiarezza, competenza messa a servizio, passione dello scavare e tradurre per i ragazzi in particolare. Sceglie di parlare a una dodicenne, perché da lì viene il richiamo, dai ragazzi viene la speranza, e credo perché tutti possiamo tornare dodicenni e immergerci in questa lettura salvifica. Le letture salvano, questa lettura vuole e può essere salvifica in misura della quale riesce a risvegliare coscienza a seguito della conoscenza.

Incantevole e avvincente sentirsi invitati sui banchi di scuola e poter ascoltare e partecipare di queste lettere che sono lezioni appassionate, rispettose dei fatti, vibranti, ricche di cultura, conoscenza, consapevolezza e speranza. Questo viaggio nell’orrore del fascismo è compiuto alla luce del lume della Speranza. La Speranza che insieme si possa andare oltre, illuminare menti e cuori. Futuro.

La Luce, sia chiaro, illumina. Tutto è portato fuori dal buio e tradotto, messo in linea in modo chiaro, come pietre su una collana, di cui la maggior parte sono tetre, buie e terrifiche. Come la collana di teschi della Dea Kalì. Non si può dire sia facile guardarla, ma guardarla è indispensabile. Solo se impareremo a reggere lo sguardo col terrifico – a riconoscerlo come nostro – impareremo a governare i nostri impulsi, a direzionare le nostre scelte. A creare, invece che distruggere.

L’autore ci accompagna in questo viaggio buio, portando il lume. Con calma e cura, attenzione. Alla fine del libro ci si apre la comprensione di quel che lungo tutto il percorso si è percepito: queste sono lettere d’amore, per le persone, presenti e passate, e per questo nostro bellissimo paese.

*Grazie infinite*

*

“Lettera a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, Daniele Aristarco, Einaudi Ragazzi, collana Presenti Passati

Video Rai scuola di presentazione libro

Bellissima e articolata video intervista a Daniele Aristarco sul tema immigrazione e sul libro “lettera a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi, a cura di “Incipit-In viaggio tra le righe”.

2 pensieri riguardo “Lettera a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi, Daniele Aristarco

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