Affoga nel mio corpo, non nel mare

Silvia Briozzo in “Affoga nel mio corpo, non nel mare”, di Silvia e Carmen Pellegrinelli regia, Ph Elisa Mauri

Il corpo al centro

Al centro non il corpo in carne, ma il corpo che incarna. E questa, – bellezza – è tutta un’altra storia.

Se ne esce folgorati da quest’ immersione, benissimo rende la regia di Carmen Pellegrinelli di cui mi rimane l’immagine come di folgore: Silvia illuminata e potentissima al centro, nel buio, come un fulmine sprigiona luce ed energia. Una visione di femminile che ha tantissimo dell’arcaico e del divino, che Silvia umanizza e rende terrena, quotidiana, proprio a partire dalla fisicità che ti inchioda al qui e ora, al “ GUARDAMI “. Senza sconti.

Un racconto autobiografico i cui temi sono molteplici e si intersecano uno nell’altro, una narrazione di vita, tessitura di percorso. Il tema del bianco e nero, del diverso, dell’immigrazione e dell’integrazione, della disintegrazione, della sofferenza, del desiderio, dell’amore e dell’odio, della luce e del buio, dell’apertura e della chiusura. Nostalgia a fiumi, lontananza che implode nella vicinanza.

Un percorso di vita “altro” che abbraccia l’altro, diverso distinto differente separato, lo abbraccia tanto profondamente, – affondandoci dentro – che ne emerge il sé, il suo contrario, medesimo stesso uguale simile. Qui incontriamo Silvia che incontrando e cadendo nell’altro ha coperto distanze, viaggiato nel deserto, si è abbeverata alla fonte, ha incontrato se stessa e s’è abbracciata tutta. E si offre. Ha qualcosa di sacrificale, è come un’ offerta di corpo, -bevetene e mangiatene tutti – un rito pagano.

BUM!

In carne – incarna

Integrazione – integrità

Equilibrismo su filo sottile di significati , così simili, così diversi. Il dito o la luna?

Uno spettacolo mozzafiato, uno squarcio, come in una notte di temporale con lampi che rombando scuotono la terra le case e i vetri, e illuminano. Momenti in cui la vita, di Silvia e la nostra, viene esplosa alla luce e messa a nudo.

E ci ritroviamo.

Il tema dell’integrazione culturale, le sue luci e ombre, è mostrato in sincerità, tensione, amore e odio, è mostrato con generosità e chiarezza. Il tema dell’amore, è così per tutti i colori del mondo. Il tema del corpo è universale.

Il modo in cui Silvia mostra il potere del suo corpo, è potente e integro. Un regalo e una via che spero raggiunga tante persone giovani e meno giovani alle prese con difficoltà di accettazione del proprio corpo, o semplicemente sulla via della ricerca di sé.

Quanto prezioso sarebbe per adolescenti. Quanto.

Grazie Silvia, grazie Carmen.

Pagina di presentazione, narrazione, foto,

Video affoga nel mio corpo non nel mare trailer

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