Si può avere ansia da prestazione da albo illustrato? Si può vederlo osannare da tutte le parti e chiedersi: “ Ma io, sarò capace di vederne la bellezza? ”
Il Bimboleone, caspita, mi ha messo alla prova. Nato a Bologna Children’s BookfFair 2019 lo sentivo annunciare da mò, non vedevo l’ora di averlo tra le mani e cercavo di non appoggiare gli occhi sui tanti post che ne parlavano, a ripetizione. Ho bisogno di accostarmi a un libro con serenità e neutralità, non ne voglio sapere niente in anteprima, questo mi aiuta ad essere chiara, a lasciarmi immergere ed emozionare, meravigliare. Uscire di cuore.
Insomma ero tesa, tesa. E così l’ho letto. E riletto. Bellissimo certo. Ma sguardo luce e meraviglia non riuscivo ancora a respirarli.
Mi sono rasserenata però, e ho lasciato scorrere. Lo sguardo se vuole prima o dopo emerge.
Stamani ero in macchina, cielo grigio e traffico, pensavo a tutti quei bambini, a tutti quegli sguardi e modi d’essere, a noi che guardiamo i bambini cercando di capirli, a me che avevo paura di non riuscire a sentire la meraviglia dei bambini dentro l’albo. E lì si è aperto il cielo, mi è salito un sorriso che ha sgombrato tutto, ha esploso Luce. Ho ricordato…
Il primo sguardo di quando ho partorito i miei figli.
Una vita di attese, di aspettative, la certezza di un’emozione gigante. E poi? E’ così gigante che non senti niente. Non ti ci sta proprio dentro. Sei lì, davanti a sto miracolo, e non sai, davvero, cosa senti. Possibile?
Altroché
Mi serve sempre il giusto tempo per rientrare in me e sentire il suono delle emozioni, i palpiti del cuore. Mi aiuta l’odore, il calore, il tatto. Il respiro che torna dentro al corpo, il suo ritmo. Il calore del sangue che scorre e gira, gira e scorre. Mi si devono ricollegare i percorsi sensoriali, corpo, cuore, occhi. Incanto e Meraviglia.
Così mi è successo con questo libro. Attenderlo tanto e avere paura di non essere capace di sentirlo, di emozionarmi, di amarlo. Ho rivisto negli occhi dei tanti bambini dell’albo, il primo sguardo che il bimbo appena nato posa nel tuo. Ha dentro così tanta immensità che è quasi nero. C’è dentro tutto in quel momento, è ancora indifferenziato, infinito. E’ tutti i bambini del mondo. Tutti nello stesso momento.
Il nostro sguardo di adulti nel cercare di distinguere, separare, definire i bambini, è il tentativo di comprenderli attraverso la differenziazione. Come scattare immagini diverse, per capire. Decodificare.
Questo albo ci aiuta a comprendere i diversi bambini dentro e fuori di noi. A capirli attraverso i loro colori, movimenti, parole e silenzi, espressioni e riflessioni. A capire come avvicinarci a loro, come comunicare con ogni bambino. Ognuno diverso.
Ma ci porta anche a comprenderli nel senso di abbracciarli tutti insieme. Mille bambini dentro un solo bambino. Mille aspetti, mille stagioni, mille momenti, mille possibilità, mille anni, mille cambiamenti. Mille meraviglie.
Ci chiede, anche: “ Tu che bimbo sei?”
Ho quasi 50 anni e giuro non son riuscita a decodificarmi tutta quanta che sono, tutta in uno. Un po’ di tutto, risponderei. Dunque, se alla mia età non sono riuscita a farlo per me stessa, forse va bene che non riesca a farlo con i miei figli, inquadrandoli dentro un solo sguardo.
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Essere capaci di tanti sguardi,
impararli
regalarli a se stessi,
e agli altri.
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Grazie
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“IL BIMBOLEONE e altri bambini”, Gabriele Clima, Giacomo Agnello Modica, edizionicorsare
Guarda video intervista a Gabriele Clima su “Il bimboleone e altri bambini”
Profili di Giacomo Agnello Modica, giovane e talentuoso autore: Sito web e Instagram jackagnellomodica